Michela Forgione

Laureata in Sociologia con indirizzo Antropologico e dello sviluppo presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II. Tesi di laurea sperimentale in Sociologia Urbana e rurale per l’analisi delle dinamiche della globalizzazione e delle sue conseguenze sugli sviluppi relazionali  e sul concetto di comunità.
Curatrice dei beni demo-etno-antropologici presso la Cattedra di Museografia antropologica e multimedialità della Facoltà di Sociologia di Napoli.
Conduce dal 2004 attività di ricerca, ordinamento, classificazione ed archiviazione della documentazione sul Teatro di Figura Meridionale e Campano presso il Centro Interdipartimentale di ricerca audiovisiva per lo studio della cultura popolare dell’Università degli Studi di Napoli Federico II.
Dal 2002 conduce lavori di documentazione audio-visuale per il recupero delle identità culturali, prestando particolare attenzione alle tematiche migratorie, alla rivalutazione delle tradizioni locali, alle problematiche sociali.
Formazione professionale nel settore della conservazione di archivi audiovisivi, digitalizzazione e catalogazione delle fonti audiovisive per la tutela, la conoscenza e lo studio delle fonti orali.
Svolge attività di ricerca sul campo, affianca la progettazione e realizzazione di prodotti di antropologia visuale, curandone la redazione scientifica ed artistica.
Insegna dal 2005 alla Facoltà di Medicina e Chirurgia, Università degli Studi di Napoli Federico II, discipline demo-etno-antropologiche.
Lo spiccato interesse teorico relativo all’ambito disciplinare dell’Antropologia Medica l’ha portata a documentare sul campo i metodi di cura tradizionale e il rapporto con il corpo in contesti comunitari altri,  per indagare come il dolore depersonalizza l’individuo e la cura della malattia non trascenda dal piano socio-psico-antropologico.
Collabora da tempo con l’Associazione di ricerca antropologica Antrocom Onlus e con la Sezione Antrocom Onlus Campania, occupandosi della formazione e della progettazione nel settore socio-antropologico con ampio sguardo all’Antropologia Visuale e alla Museografia. Organizza e gestisce laboratori antropologici per adulti e bambini.
Attualmente associa all’interesse nel campo della museografia antropologica e all’attività saggistica, consulenze specialistiche e collaborazioni con Istituti di ricerca, Associazioni, Fondazioni e Pubbliche Amministrazioni, lavorando sul tema delle trasformazioni urbane, del recupero della storia orale e del patrimonio culturale e sociale.
Impegnata nella progettazione e nella stesura di logiche d’intervento, si occupa di attività che garantiscono la sostenibilità di cause sociali come la promozione dello sviluppo culturale nella città partenopea.

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